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Hai mai sentito parlare di whistleblowing? Ecco perché dovresti sapere di cosa si tratta!
Prima di tutto è bene specificare che con il termine whistleblowing s’intende la segnalazione spontanea da parte di un individuo, detto “segnalante” (in inglese appunto “whistleblower”) di un illecito o di un’irregolarità commessa nel luogo di lavoro, del quale lo stesso sia stato testimone nell’esercizio delle proprie funzioni. Il segnalante spesso è un dipendente ma può anche essere una terza parte, per esempio un fornitore o un cliente. Il 30 marzo 2023 con l’entrata in vigore del D.Lgs. 24/2023 l’Italia ha recepito la Direttiva europea con la quale sono state introdotte nuove regole riguardanti la protezione delle persone che segnalano questi fenomeni. Nel caso in cui non si effettui l’aggiornamento entro determinate date, verranno disposte pesanti sanzioni amministrative, il cui importo varierà in base alle singole situazioni, da 5mila a 50mila euro.

Il Decreto estende in misura rilevante l’ambito di applicazione della tutela e, di conseguenza, i destinatari degli obblighi:
  • settore pubblico: tutti indistintamente;
  • settore privato:
  1. le aziende che hanno impiegato in media nell’ultimo anno almeno 50 lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato;
  2. le aziende che operano nei settori regolamentati a livello europeo, anche se nell’ultimo anno non hanno raggiunto la media di almeno 50 lavoratori subordinati;
  3. le aziende che adottano modelli di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del DLgs 231/01 anche se nell’ultimo anno non hanno raggiunto la media di almeno 50 lavoratori subordinati.

Di seguito le date di scadenza per allinearsi alla Direttiva:
  • 15 Luglio 2023: per tutti gli enti pubblici e per le imprese del settore privato che nell’ultimo anno contano una media di lavoratori dai 250 in su;
  • 17 Dicembre 2023: per le imprese del settore privato che nell’ultimo anno contano una media di lavoratori fino a 249.
Con la nuova disciplina ogni azienda rientrante nelle categorie appena menzionate dovrà attuare tutta una serie di azioni, dettagliate e documentate volte ad analizzare con minuzia caso per caso, per constatarne la veridicità e si dovrà avvalere di mezzi quali per esempio:
  1. l’implementazione di canali di trasmissione delle violazioni, in forma scritta o informatizzata;
  2. prevedere la presenza di un ufficio competente e dedicato al controllo e alla gestione di suddette attività;
  3. mettere a disposizione dei possibili segnalanti per effettuare le segnalazioni interne o esterne (utilizzando il canale appositamente istituito presso l'ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione) o le divulgazioni pubbliche (tramite i mass media);
  4. garantire misure di tutela per i segnalanti, con l'esecuzione dei necessari adempimenti in materia di data protection (GDPR).

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