Il 2022: Anno record per le sanzioni in tema privacy, ti spieghiamo come evitarle.
Se provate a digitare all’interno di un qualsiasi motore di ricerca “sanzioni in tema privacy” noterete come l’anno 2022, risulti come l’anno record per questo tipo di violazioni, con numeri a dir poco impressionanti.
Facciamo un piccolo passo indietro e spieghiamo prima di tutto come siamo arrivati a questo e perché.
Direttamente applicabile dal 25 maggio 2018, Il Regolamento generale sulla protezione dei dati europeo (GDPR) stabilisce numerosi e stringenti requisiti. Operativamente è un regolamento che impone obblighi alle organizzazioni in qualsiasi parte del mondo, purché trattino o raccolgano dati relativi a persone nell’Unione Europea.
Nonostante ci siano quindi delle dettagliate indicazioni su come allinearsi per evitare di andare contro a quanto stabilito dall’UE, pare proprio che moltissime aziende, anche colossi della comunicazione o del commercio come Meta e Amazon, non riescano proprio a rispettare i dettami del GDPR.
Ebbene si, per citarvi degli esempi concreti proprio nel 2022 la più alta sanzione GDPR è stata imposta contro Instagram, piattaforma di social network di proprietà di Meta, dalla Commissione Irlandese per la protezione dei dati. La somma di 405 milioni di euro è anche la seconda sanzione più alta ai sensi del GDPR dopo la sanzione di 746 milioni di euro di Amazon nel 2021.
In Italia il totale è di poco più di 63 milioni di euro di multe, con la sanzione più elevata ad una singola azienda pari a 27,8 milioni di euro, ma i numeri sono in costante aumento.
Prima abbiamo citato appunto dei colossi, ma pensate all’impatto di queste sanzioni su aziende molto più piccole, potrebbero comportare un vero e proprio disastro e ciò potrebbe essere evitato semplicemente allineandosi alla normativa.
Individuare minacce, vulnerabilità e rischi associati alla protezione dei dati e agli asset informatici, al fine di proteggerli da possibili attacchi che potrebbero provocare danni diretti o indiretti è dunque non più un’alternativa ma una vera e propria conditio sine qua non. Noi di Forgest disponiamo di una squadra di consulenti specializzata in data protection e cybersecurity in grado di supportare le aziende nell’implementazione di un sistema documentato capace di dare evidenza della conformità alle normative del settore.
Non solo, abbiamo a disposizione il software innovativo che rivoluzionerà il modo in cui la tua organizzazione affronta la sicurezza informatica, dai un’occhiata https://forgest.eu/acsia-cra.
Per maggiori info scrivere a info@forgest.eu o chiamare lo 02.66989854.
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Nonostante ci siano quindi delle dettagliate indicazioni su come allinearsi per evitare di andare contro a quanto stabilito dall’UE, pare proprio che moltissime aziende, anche colossi della comunicazione o del commercio come Meta e Amazon, non riescano proprio a rispettare i dettami del GDPR.
Ebbene si, per citarvi degli esempi concreti proprio nel 2022 la più alta sanzione GDPR è stata imposta contro Instagram, piattaforma di social network di proprietà di Meta, dalla Commissione Irlandese per la protezione dei dati. La somma di 405 milioni di euro è anche la seconda sanzione più alta ai sensi del GDPR dopo la sanzione di 746 milioni di euro di Amazon nel 2021.
In Italia il totale è di poco più di 63 milioni di euro di multe, con la sanzione più elevata ad una singola azienda pari a 27,8 milioni di euro, ma i numeri sono in costante aumento.
Prima abbiamo citato appunto dei colossi, ma pensate all’impatto di queste sanzioni su aziende molto più piccole, potrebbero comportare un vero e proprio disastro e ciò potrebbe essere evitato semplicemente allineandosi alla normativa.
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